Proposte artistiche

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Un viaggio di andata e ritorno tra L’Argentina e L’Italia, partendo dal tango tradizionale per arrivare alle sonorità più moderne.
il suo ultimo progetto discografico nato dalla collaborazione con la cantante Ana Karina Rossi, il pianista Alberto Magnone ed il produttore Fabrizio Fiorini. Una raccolta di brani i cui testi sono stati composti da  Horacio Ferrer sulle musiche di Astor Piazzolla.


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Tango Y Gotan

TANGO – ALLER-RETOUR

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Aller-Retour è il titolo del nuovo album di Ana Karina, sotto la direzione musicale e arriangiamenti di Horacio Gomez, noto pianista argentino residente a Buenos Aires.

L’album, registrato a Buenos Aires e che uscirà nel mercato europeo nel mese di luglio, spazia tra il tango tradizionale, il jazz e la musica elettroacustica. Ci sono classici del tango come “Sur” di Anibal Troilo e Homero Manzi o “Nieblas del Riachuelo” di Juan Carlos Cobian ed Enrique Cadicamo, eppure versioni di classici della musica del mondo come “Les feuilles mortes” e “Somewhere over the rainbow” arrangiati con uno stile moderno e tanghero. Il nuovo album che propone un linguaggio nuovo del tango, include dei brani strumentali del chiamato stilo tango-elettronico e una zamba uruguaiana di Alfredo Zitarrosa, “Zamba por vos” cantata da Ana Karina.

Ana Karina Rossi, cantante internazionale di Tango Argentino è protagonista di un’intensa e brillante attività concertistica, lavorando insieme a grandi personalità del Tango tra cui il poeta Horacio Ferrer, con cui edita “Tango y Gotan” sotto la produzione di Fabrizio Fiorini. L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Alberto Magnone, include brani inediti del celebre poeta del Tango come “La rubia” e “Tango y Gotan” e i classici del duo Piazzolla/Ferrer come “Balada para un loco” e “Chiquilin de Bachin”, interpretati in duetto da Ana Karina e Ferrer.

Ha studiato all’“Academia Nacional del Tango” di Buenos Aires, Argentina. Inizia da piccola lo studio del pianoforte e in seguito frequenta l’Università di Musica dell’Uruguay, dove ha studiato Musicologia.

Dal 2008 presenta in Europa e America vari spettacoli di sua ideazione: “Mujeres del Tango”, “La ruta de Latinoamérica”, “Le Tango au Cinéma”, “Piazzolla Canta”, “Tango al Divano”, “Se dice de mi”, “BelTango” y “Le deux rives du Tango”. Come cantante e attrice collabora per diverse compagnie teatrali in Italia e Francia. Nel 2012 riceve al Campidoglio di Roma il “Primo Premio alla Donna Immigrata nella società romana” per il suo lavoro artistico e culturale attraverso il Tango.

Sito ufficiale  www.anakarinarossi.com.uy

Horacio Gomez – pianista argentino di jazz, tango e musica popolare, ha collaborato insieme a grandi personalità come Winton Marsalis, Reginal Veal, Henley Riley, Luis Salinas, e tante altre.  Negli anni 90 forma il suo quinteto di jazz col quale partecipa in importanti festival di Jazz di Latinoamerica ed Europa. Ha iniziato la sua lunga carriera come membro di due gruppi di rock argentino emblematici, Enanitos Verdes e Alcohol Etilico.  Dopo quella fase diventa direttore musicale degli spettacoli in tournè della famosa cantante messicana Julieta Venegas negli Stati Uniti, Messico, Spagna, Inghilterra, Germania, Francia e Italia.

Horacio inizia il suo progetto solista con “Esas” (2007), classici popolari argentini versionati da lui. E in 2011 lancia “Cinématographique”, un disco di tango-elettroacustico.  Lui lo definisce come “un ritratto musicale della città di Buenos Aires”. La sua ricerca musicale intorno ai dettagli del mondo contemporaneo locale e suburbano unisce queste tonalità tra jazz, rock ed elettronica.

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Il concerto proposto dalla soprano aretina Elisabetta Materazzi e della pianista Lavinia Cioli è un omaggio alla canzone italiana che ripercorre la strada dei primi cantautori fino ad incrociarsi con la tradizione napoletana, patrimonio dell’umanità intera. Amarcord, è un concerto che ha il sapore di un sogno felliniano e riporta indietro negli anni, un’occasione per rivivere le melodie più care della tradizione della canzone italiana d’autore.

Elisabetta Materazzi, soprano lirico.

Nata ad Arezzo, si è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università di Firenze con 110 e lode. Diplomatasi al Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze (febbraio 2006)  sotto la guida del M° K.Lafferty, ha poi proseguito il perfezionamento con i Maestri B.de Franceschi, N.Sturlese, D.Debolini e L.Serra. Ha frequentato masterclass tenute dai Maestri L.Serra, B.Rigacci, D.Debolini, B.de Franceschi, M.Fracassini, J.Feldman, F.Torrigiani, L.Ragoni e P.Martelli. Nel febbraio 2012 ha conseguito il Diploma in Musica corale e Direzione di coro con il M° C.Anastasi, dopo aver conseguito il compimento inferiore di composizione (settembre 2008), studiando prima sotto la guida del M° F.Cioci, poi del M° B.Rettagliati. Ha partecipato sia in veste di solista che di corista alle produzioni del Conservatorio di Musica “L.Cherubini” di Firenze. Si dedica anche alla musica contemporanea (K.Jenkins), eseguendo anche prime esecuzioni (B. de Franceschi, N.Menci, A.Benvenuti, A.Scotto, P.Filidei).  Nell’estate 2008 nell’ambito della Rassegna di Musica e Teatro “Suonava RoSaMunda #2” (Rocca Sinibalda, Rieti) e nel marzo 2009 (Teatro “Morlacchi”) ha preso parte al radiodramma musicale Claire del M° B.de Franceschi, come soprano del quartetto vocale Tacitevoci Ensemble. Nel Giugno 2010 è stata invitata ad esibirsi per l’inaugurazione della prima Chiesa del sud dell’Albania. Ha debuttato in Gianni Schicchi (Nella – febbraio 2011; direttore M° P.P.Ciardi) e ne Le Nozze di Figaro (La Contessa – giugno-settembre 2011; regia F. Torrigiani), quest’ultima con la preparazione del M°A. Pinzauti. Nel settembre 2012 debutterà in Don Giovanni rivestendo il ruolo di Donna Anna, con la regia di F. Torrigiani.

Ha avuto collaborazioni con M. Fornaciari, A. de Luca, A. Calamai, E. Nenci. Da alcuni anni svolge attività concertistica esibendosi per varie Associazioni, Rassegne e Festival.

Dal 2006, affianca agli studi l’attività didattica ricoprendo la cattedra di Canto prima presso l’Istituto di Musica di Montepulciano, Scuola di Musica “F. Coradini” di Arezzo ed attualmente presso la Fame Star Academy di Arezzo.

 

LAVINIA CIOLI, pianoforte

Lavinia Cioli (Pescia – PT 1979), diplomata in pianoforte nel 2002 e laureata in Psicologia con il massimo dei voti nel 2003. Ha iniziato gli studi musicali in tenera età. A partire dal 1986 ha partecipato a diversi saggi, concerti e numerosi concorsi pianistici nazionali e internazionali, ottenendo buone classificazioni. Nel 1991 ha ricevuto il Terzo Premio al Concorso Pianistico Nazionale “B. Pasquini”, sempre nello stesso anno (all’età di 12 anni) si è esibita nella chiesa di San Cristoforo a Lucca nel suo primo concerto solista riscuotendo grande successo e approvazione.

Nel 1998 ha partecipato al Concerto pianistico svoltosi in occasione dell’inaugurazione della mostra del pittore F. Lenzi nella cornice della Villa Medicea di Monsummano Terme e nell’estate 2001 si è esibita all’interno della serie di concerti a tema “La musica nel mondo”, nel territorio pistoiese. Nell’ottobre 2005 si è esibita in un concerto con la partecipazione del M° G. Cosmi, presso “Caffé Gambrinus” di Montecatini Terme e nell’aprile e maggio dell’anno successivo si è esibita in qualità di solista nell’ambito della manifestazione “I giardini dentro le mura”, presso il Palazzo Pretorio di Buggiano Castello. Ha composto numerosi brani di musica sacra.

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“TA-MA DUO…” NANDO CITARELLA & MAURO PALMAS

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NANDO CITARELLA & MAURO PALMAS

Mozart, ma anche Rossini, Schubert, Donizetti e tanti altri grandi affidano alle corde e alla voce il canto d’amore, come le serenate, un genere che Nando Citarella ha affrontato con grande autorevolezza nella sua interpretazione “popolare” del Don Giovanni mozartiano. Un’interpretazione che diventa canto e seduzione insieme, e che, con la mandola e il liuto cantabile di  Mauro Palmas,  sempre più fusa alla voce, diventa l’anima stessa del cantante (e del cantare). Dita e corde s’inseguono per  ritrovarsi sui legni preziosi degli strumenti che offrono momenti liricità  e di drammaticità ancora sconosciuti, vicine alla espressività della voce.     Un’intimità folgorante quella di voce/mandola che ritroviamo anche nelle varie canzoni napoletane che Palmas e Citarella eseguono, stabilendo un intenso dialogo. Sullo sfondo la grande storia filtrata attraverso il racconto, non ufficiale,  di grandi eventi ma anche della quotidianità di   piccole esistenze. I  flash – back accendono singole storie individuali, storie comuni e  private che fanno rivivere il clima degli anni che rappresentano. Vicende accompagnate dalla musica che, strettamente legata alla narrazione, di quel mondo cattura i suoni, le voci, i sentimenti, grazie al quale è possibile far parlare realtà  diverse, transitare tra tradizione e innovazione, incontrare tempi musicali che daranno vita a diversi orizzonti sonori.

Nando Citarella  
Musicista, attore, cantante e studioso delle tradizioni popolari, teatrali e coreuticomusicali mediterranee, ha studiato e collaborato con importanti maestri artisti come Eduardo De Filippo,  Dario Fo, Linsday Kemp, Roberto De Simone, Ugo regoretti e Andrea Camilleri.  Ha seguito i suoi studi di Canto sotto la guida della maestra Maria Rohrmann dall’85 al 2008 e con Alfredo Kraus eWalter Blazer in  Italia e negli Stati Uniti d’America. Vincitore nell’81 del premio della Critica Discografica.
Dall’87 è direttore artistico della Compagnia “La Paranza” da lui fondata insieme studiosi ed esperti di tradizioni popolari. Nel 1994 su committenza del Romaeuropa Festival fonda I Tamburi del Vesuvio.Ha al suo attivo collaborazioni sia liriche che  tradizionali  con l’Orchestra del Teatro Marrucino,con l’Orchestre National de  Lyon, l’Orchestra della Gevandhause di Lipsia,con la Sinfonica Abruzzese il  Teatro dell’Opera di Roma e inoltre nel campo della musica popolare con Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Enzo Gragnaniello, Enzo Avitabile,laNCCP,Fausto Mesolella,Peppe  Servillo ,Tony Esposito,Tullio de Piscopo. Francesco Taranto,Francesco Buzzurro.  Per la discografia da citare: Dindirinnella,Voce’emare,Vaffatica,10&25,Thapsos e Acqua Foco Vento(con R.Tesi) Passio et Resurrectio,’A Pusteggia, Magna Mater.

Mauro Palmas
Fondatore del gruppo  Suonofficina, collaboratore dal 1979 della cantante Elena Ledda; cultore di misteriosi strumenti a plettro come il liuto cantabile e il mandoloncello e di strumenti a fiato (benas,) alla cui voce antichissima riesce a dare  nuova vita, costruendo mondi sonori originalissimi ed emozionanti, dolcissimi e ritmici. Ha composto per il teatro, il cinema, la danza, la radio e la televisione, collaborando con molti tra musicisti coreografi, scrittori e registi  tra I quali Maria Carta, Paolo Fresu, Mauro Pagani, Enrico Rava, Riccardo Tesi, Gavino Murgia, Andrea Parodi,  Noa, Don Cherry, Lester Bowie, Rita Marcotulli, Steve Swallow, Antonello Salis, Gabriele Mirabassi, Maurizio Camardi, Roberto Olla, Massimo Carlotto, Mariangela Sedda e tanti altri. Per la discografia da citare:  Pingiada, Iandimironnai con Suonofficina, Cainà, A volte ritornano, Il colore del Maestrale ed  insieme  a  Maurizio Camardi,  Mare chiuso.

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Omaggio alla Canzone Italiana d’Autore”

Orchestra “Rotando Falcioni” e Coro “Modern forma Singers”

Direttore Francesco Falcioni

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Il concerto “Omaggio alla Canzone Italiana d’Autore” sarà dedicato alla musica leggera italiana degli anni 60-70, quando i Cantanti erano accompagnati da orchestre dirette da personaggi come Morricone, Bacalov, Reverberi etc.

I grandi nomi come Sergio Endrigo, Gianni Morandi, Adriano Celentano e tutti gli altri divi della canzone, hanno scritto una pagina di storia indelebile nel panorama della musica di consumo e noi vorremmo rendere un piccolo omaggio agli artisti di quel periodo.

l’orchestra “Rolando Falcioni” sarà rappresentata dalla sezione archi (8 elementi), dalla ritmica (piano, basso, batteria, chitarra el, chitarra acustica), dal coro “Modern forma Singers” (12 elementi) e da quattro cantanti solisti che si alterneranno sul palco.

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ENSEMBLE STRUMENTALE DI MUSICA ANTICA

Chiara Strabioli, Flauto traversiere

Elisa Atteo, Violino

Sayaka De Matteo, Violino

Milena Basili, Clavicembalo

 

Abbiamo voluto unire , in questo concerto , due aspetti assai differenti della musica barocca , infatti la prima parte del concerto comprende musiche italiane del primo barocco di compositori appartenenti alla scuola di Venezia. La seconda parte del programma si svolge su musiche francesi  di compositori più tardi .La contrapposizione tra lo stile francese e quello italiano  è stato argomento di discussione per lungo tempo nel periodo barocco . Possiamo dire che i due stili erano talmente differenti e talmente radicati che si potevano addirittura creare fazioni a favore dell’uno o dell’altro.

La differenza di stile si riscontra in maniera evidente nella forma strutturale dei brani :

Le suites francesi si formano dall’accostamento di diverse danze eseguite una di seguito all’altra come ad esempio Allemanda ,Sarabanda,Gavotta ,Giga ,Minuetto spesso precedute da un Preludio.

La sonata italiana del primo seicento è un brano unico al cui interno troviamo diversi cambi di tempo .

Sul programma del nostro concerto appare spesso la parola” Passacaglia” , sia nella parte italiana, che  in quella francese.

La passacaglia è una forma di danza molto diffusa  nel periodo barocco , di origine spagnola, basata sulla variazione continua su di un tenor. Il nome deriva dallo spagnolo e significa passare il calle, cioè la strada, termine che tradisce la provenienza popolare da musicisti girovaghi.

La passacaglia prevede una linea melodica, normalmente enunciata la prima volta da sola, che può fungere alternativamente da basso (e in questo caso suggerisce l’armonia), da canto (e quindi può essere armonizzata in modi diversi) o da parte interna. La Passacaglia solo in un secondo momento diviene una sorta di danza popolare, ma nel periodo barocco è stata praticamente monopolizzata dalla musica colta diventando una forma molto utilizzata nei più disparati contesti. Addirittura un celebre basso di Passacaglia, La Follia di Spagna, divenne uno dei temi più in voga in tutta l’Europa barocca, e numerosissimi compositori si sono cimentati a musicarlo.

 

Cenni sugli autori

Turini, Francesco. – Musicista (Praga 1589 circa – Brescia 1656), figlio di Gregorio; fu (1601) organista alla corte di Rodol fo II, poi (1624) al duomo di Brescia. Lasciò due pubblicazioni di musiche chiesastiche (1629-40 e 1643) e tre di madrigali (1624, con aggiunta di sonate strumentali; 1624 e 1629), importanti per la storia dei primordî del madrigale accompagnato e della musica strumentale pura.

Marini, Biagio. – Musicista (Brescia 1597 – Venezia 1665). Virtuoso di violino della Signoria di Venezia, poi a Brescia e a Parma, è ricordato quale uno dei primi compositori di musica per il suo strumento; fu anche tra i primi in Italia a praticare la scordatura. Scrisse inoltre lavori sacri, teatrali (Le lagrime d’Erminia, 1623) e da camera.

Castèllo, Dario. – Musicista (prima metà sec. 17º), operoso a Venezia. Nel 1625 era capo degli strumentisti di S. Marco. Compose musica sacra e soprattutto strumentale: sonate a 4 (1626 e 1627), sonate per organo o spinetta con strumenti (1629, 1644), di grande interesse storico-artistico.

Uccellini, Marco. – Musicista (Forlimpopoli 1603 – ivi 1680), maestro di cappella alla corte e alla cattedrale di Modena (1645-54), e alla corte di Parma (1665 circa). Celebre violinista, compose musica di ogni genere: sacra, teatrale, e soprattutto strumentale (sonate, sinfonie-concerti, concerti, ecc., fino a quattro strumenti), esercitando particolare influsso nell’evoluzione della musica per archi.

Marais, Marin. – Musicista (Parigi 1656 – ivi 1728). Studiò con G. B. Lulli, Sainte-Colombe e Hottemann. Fu direttore d’orchestra all’Académie royale e primo gambista (suonatore di viola da gamba) a corte. Compose musica teatrale e strumentale.

Jacques-Martin Hotteterre flautista e compositore francese (Parigi29 settembre 1673 – Parigi16 luglio 1763) .

Degno erede di una celebre famiglia di costruttori di strumenti a fiato, originaria di La Couture Jacques-Martin Hotteterre fu senza dubbio il più dotato della sua dinastia, assieme a suo padre Martin, costruttore rinomato di flauti, che costruì alcuni esemplari anche per il compositore Jean-Baptiste Lully.

Eccellente costruttore di strumenti a fiato, compositore e musicista di gran talento, egli ha lasciato ai posteri delle composizioni musicali come: Suites de pièces à deux flûtes (1712), Duo et rondeau (1708), etc., ma anche dei trattati a carattere tecnico e pedagogico come L’art de préluder sur la flûte traversière (1719), Principes de la flûte à bec ou flûte d’Allemagne, de la flûte traversière et du hautbois (1707) che vennero tradotti anche in fiammingoe in inglese.

François Couperin nacque a Parigi nel 1668 da Charles Couperin (1638-1679) e Marie Guérin (?-1690ca). Cominciò i suoi studi musicali sotto la guida del padre Charles e dello zio François. Rimasto presto orfano di padre ed essendo morti entrambi gli zii, la sua educazione musicale fu affidata all’organista Jacques Thomelin. Per la sua formazione la madre non badò a spese. Nel1688 divenne organista a Saint-Gervais e nel 1693 fu assunto come organista presso la Chapelle Royale di Versailles di Luigi XIV (fu assunto per un quartier – un trimestre – alternandosi con altri tre organisti nel servizio). A Couperin fu affidata l’educazione musicale dei principi reali, tra cui il “secondo delfino” Luigi), nipote del re. Da qui in avanti, forte della sua posizione a corte, Couperin potrà dedicarsi alla composizione ed all’insegnamento.

Anche se l’ascesa musicale di Couperin fu caratterizzata, nei primi anni, dall’assunzione di cariche in qualità di organista,la sua carriera musicale fu determinata soprattutto dalla sua attività di clavicembalista e dalle sue suites denominate Ordres,[1] che lo resero apprezzato dai suoi contemporanei al punto da divenire un musicista imitato, non solamente dai francesi ma anche dai tedeschi e dai belgi. Ancora oggi viene considerato, insieme a Johann Sebastian Bach e a Domenico Scarlatti, come uno dei più proficui clavicembalisti di tutti i tempi. Divenne il maestro preferito della nobiltà parigina, insegnando il clavicembalo a numerose personalità della società francese dell’epoca. Protetto dagli esponenti della famiglia reale e da altri illustri mecenate (tra cui il principe di Condé), ebbe importanza come compositore e didatta, e inoltre come interprete delle sue musiche clavicembalistiche. La carica di clavicembalista reale (“ordinaire du roi pour le clavecin”, o “musicista ordinario del re per il clavicembalo”) venne tuttavia assegnata al musicista Jean-Baptiste d’Anglebert (figlio del famoso Henry), che Couperin, tuttavia, sostituì sempre più spesso a corte.

Morì a Parigi nel 1733.

Composizioni 

Couperin raccolse le sue composizioni per clavicembalo in quattro libri di pièces de clavecin, dati alle stampe nel 1713, nel 17161717, nel 1722 e nel 1730. La sua musica per organo è costituita da diversi brani raccolti in due Messe, pubblicate sotto il nome di Pièces d’Orgue. Si distinse anche come compositore di musica strumentale , Airs e musica sacra.

Dal punto di vista pedagogico ha lasciato il trattato L’Art de Toucher le Clavecin (1716-1717) ed ha chiarito il suo pensiero e la sua poetica musicale nelle prefazioni alle sue composizioni. Una sua nota frase è Amo molto più ciò che mi commuove di ciò che mi stupisce (J`aime beaucoup mieux ce qui me touche que ce qui me surprend).

Quasi tutta la sua musica fu stampata a Parigi tra il 1713 ed il 1730. Alcune ristampe apparvero dopo il 1733, anno della sua morte.

Fu tra i primi a sostenere la necessità di adoperare il pollice, qualora necessario.

Lulli (fr. Lully), Giovanni Battista. – Musicista (Firenze 1632 – Parigi 1687). Giunto in Francia giovanissimo entrò al servizio di Luigi XIV come ballerino e mimo, e poi come sovrintendente della musica e compositore di corte. Fu il riformatore e l’indiscusso protagonista dalla scena musicale francese del Seicento. Le sue opere sono caratterizzate da una ouverture, un prologo e cinque atti, animati da arie e danze; caratterizzate da una stretta aderenza della musica al testo drammatico, si distinguono per un ampio spazio lasciato al recitativo, alla musica strumentale e ai pezzi corali.

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OPERA E CINEMA, MUSICA PER VEDERE, MUSICA PER SENTIRE

Alberto Galletti e Paola Ghigo

Pianoforte a quattro mani

Alessandra Mortelliti, voce narrante

Rocco Mortellit, elementi di regia

 

Musiche originali per pianoforte a quattro mani scritte come commento ed eseguite “dal vivo” di pellicole tratte dal cinema muto e celebri temi per voce e pianoforte scritti per altrettanto celebri film.

Musiche di. S.Prokofiev, D.Milhaud, E.Satie, I.Stravinsky, G.Gershwin,,P. Mascagni,A.Piazzolla

 Brani tratti da film di : Fratelli Lumière, R.Clair,,F.W. Murnau,S.Ejzsenstejn,Fusco- Pastrone, , J.Robbins

Testi da J.Cocteau e cronache dell’epoca

Programma

 E-Satie   “La diva de l’Empire”

F.Poulenc   Avant le Cinéma”

Improvvisazione  su pellicole dei fratelli Lumiere

 P.Mascagni- Fusco- Pastrone- D’Annunzio  “Rapsodia Satanica”

 I.Stravinsky-F.W. Murnau   “Nosferatu”  “Easy five peaces”

S.Ejzsestein- S.Prokofiev   da “Alexander Nevskji”    “Dead’s fields”

 S.Ejzsestein  – S.Prokofiev   “Ivan il grande”

G.Gershwin –J Robbins    “Un Americano a Parigi”  “The man I love”(con variazioni per pf solo dell’autore”

Rodolfo Valentino- Astor Piazzolla    “Histoire du Tango”

E.Satie –R.Clair     “Entr’acte” (versione a 4 mani di D.Milhaud”

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Nando  Citarella  & “TdV”

Presentano

“Insulae et Peninsulae”

( Ai piedi del Vulcano bagnati dall’Antico Mare)

 

Le voci, i suoni e i ritmi che da un punto all’altro del Mare Nostrum si sono incontrati partendo dalla cultura Arabo-Andalusa della Siviglia “Porta d’Oriente” e in viaggio tra Napoli e Palermo “Porte del Mediterraneo” In molte culture vi si ritrovano elementi  Sacro-Rituali o semplicemente Popolari  quali Voci, Fiati e Tamburi che pur cambiando forma di cultura in cultura hanno conservato un ruolo fondamentale nella tradizione.

Ancora oggi in molte feste popolari, sono questi gli  elementi che scandiscono il tempo della festa dandone un valore diverso.

Nando Citarella,  (studioso suonatore e cantore di questa  espressione),con  “Tamburi del Vesuvio”ha deciso di realizzare uno spettacolo che, basandosi su testi e musiche sia tradizionali sia di loro composizione propone l’incontro tra queste forme Metrico-Ritmiche e Magico-Rituali.

Quindi dall’Eleguà e lo Jesà cubano si arriva al Canto alla Disperata.

Dalla Carrittera al Cunto  dal Canto a figliola come alla Fronna o allo Stornello, forme e commistioni che uniscono  attraverso la musica i popoli dell’Antico Mare.

 ORGANICO

Nando Citarella : Voce,Chitarra battente,Tammorra,Tromba de’Zingare, Organetto.Ballo.

Gabriella Aiello:  Voce,Tammorra,Castagnette,Ballo.

Carlo”Olaf”Cossu ; Violino,Tamburello,Didgeridoo

Pietro Pisano: Zampogna , Basso,Tammorra,Ballo

Raffaella Coppola e Nathalie Leclerc : Ballo e Tammorra.

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Simonetta Soro                                                                              Mauro Palmas

Scavi

Storie di miniera

Testo di Mariangela Sedda

Musiche originali di Mauro Palmas

L’idea dello spettacolo ruota intorno alle vicende personali e di lavoro della gente delle miniere; racconta e descrive gli anni in cui queste furono protagoniste di benessere e sviluppo economico. Il lavoro si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice voce adulta della memoria collettiva, che raccontano storie di miniera attraverso le vicende umane e i cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nella comunità dagli anni trenta fino agli anni cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash ‐ back accendono storie comuni e private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo racconta del lavoro, delle lotte, degli amori e delle feste, che hanno riempito di vita e passione villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando tra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori. In scena la voce narrante di Simonetta Soro racconta ragiona e canta, il suo contrappunto sonoro è rappresentato dalle mandole di Mauro Palmas che si articolano su più registri, un duo a cui è affidato il compito di tramandare una memoria e di consegnarla attraverso l’immediatezza della rappresentazione scenica al pubblico.

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I BMVCABRIO nascono nel 2011 da un idea e un desiderio di creare musica di Valeria, Benedetta e Margherita che già in passato hanno avuto esperienze a cappella simili. Il gruppo si completa con l’arrivo del beatbox Cristian e di Erika. Vengono ricreate con le sole voci le atmosfere del funk passando anche attraverso il latin e il reggae.

Ogni musicista dei BMVCABRIO arricchisce la band con le proprie influenze e attitudini musicali. Valeria è l’arrangiatrice, mezzosoprano e contralto . Da sempre appassionata di rithm ‘n’ blues e funk. Studia musica jazz presso il Saint Louise Music college di Roma. Ha diretto diverse formazioni corali più o meno amatoriali. Ha iniziato il suo percorso musicale come voce solista dei Soulnewsound, un’esperianza che le ha trasmesso una notevole passione per gli arrangiamenti vocali. Benedetta è il soprano. Vanta numerose collaborazioni, tra le più importanti quella con Gatto Panceri. Ha perfezionato la sua voce principalmente presso la Percento musica dove attualmente insegna. Le sue influenze spaziano dal rock melodico al pop al jazz. Erika Notarangelo è il contralto/mezzosoprano della band, diplomata al Saint Louis. Con la sua inconfondibile voce, contaminata da un background jazz, soul e blues, arricchisce e completa i BMVCABRIO. Vanta collaborazioni con alcuni tra i migliori musicisti del centro Italia del calibro di Alessandro Alessandroni, esibendosi in numerosi eventi tipo il Caffeina. Margherita è mezzosoprano e contralto, studia al Saint Louis Music college di Roma, dove ha maturato una passione per la musica brasiliana, genere che interpreta magistralmente. E’ l’anima latin della band, è anche la voce solista dei Quarteto Malandro, coi quali si è esibita in giro per l’Italia. Cristian è il beatbox e basso. Con la sua tecnica sostiene la sezione ritmica dei BMVCABRIO. Da sempre appassionato di generi vocali e a cappella. Ha studiato presso l’accademia Filarmonica di Bologna. Ha cantato e gestito diverse formazioni vocali, qualificandosi in diversi concorsi tra i quali San Remo Lab.

 Valeria Paci, mezzosoprano

Benedetta Gelati, soprano

Margherita Rinaldi, mezzosoprano

Erika Notarangelo, contralto

Cristian Graziano, basso e Beatbox

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